Passa ai contenuti principali

"Watashi no minna no Kōshien" di Kamata Yōji

Dieci anni prima la diciassettenne Wataya Shihono faceva la manager nella squadra di baseball del liceo Kugunari e la sua scuola conquistava la sua prima storica qualificazione al Kōshien estivo. Ora, la ventisettenne Shihono, che nel frattempo è diventata una donna di forte temperamento dedita anima e corpo al suo lavoro, viene assunta proprio dal liceo Kugunari come insegnante di educazione fisica e sanitaria.



Ma prima di trasferirsi Shihono si concede un'ultima visita allo stadio che le ha donato tante emozioni. Quel giorno la sua vita subirà una scossa. Infatti, una pallina da baseball sbuca all'improvviso dal groviglio di edera che avvolge la facciata esterna dello stadio e quasi la colpisce. Quella misteriosa pallina la riporterà indietro nel tempo, facendole affiorare alla mente ricordi ormai sopiti, gioie, delusioni, sogni e ambizioni. In particolare, Shihono si ricorderà della promessa che le aveva fatto lo sfortunato Kōhei, l'amico del cuore disgraziatamente morto anni prima, di riportarla a vivere l'atmosfera magica del mitico Kōshien. 

Durante gli anni delle scuole superiori, Kōhei e Shihono si erano conosciuti  al club di baseball del liceo Kugunari. Lui, che voleva diventare un grande lanciatore, si allenava con l'idea fissa del Kōshien, sprigionando un'energia speciale. Lei si faceva trascinare da quell'energia e sognava a occhi aperti di vederlo conquistare il monte di lancio del mitico stadio.



Il ritorno al liceo Kugunari di Shihono è a dir poco scioccante. Convinta di ritrovare l'atmosfera del suo passato, Shihono scopre invece con grande amarezza che il club è stato abbandonato a sé stesso. Lo è al punto che non riesce nemmeno a raggiungere i nove iscritti, requisito minimo indispensabile per poter partecipare a un incontro ufficiale di baseball. 

Tuttavia Shihono non si arrende. Il tempo ha fatto sì che alla bruciante sofferenza patita per la perdita dell'amico del cuore sia subentrato un desiderio rabbioso di rivalsa sul destino. Armata di buona volontà e soprattutto di molta pazienza, la giovane insegnante decide di aiutare il "suo" club di baseball a riacquistare la dignità perduta.

Questa serie pubblicata su "Manga Action" nel 2006 e illustrata da Kamata Yōji su soggetto di Kawasaki Ken, compie la scelta coraggiosa di accostare ai temi rigidi del baseball giapponese a quelli improbabili del soprannaturale di cui è imbevuta la tradizione nipponica. Ne nasce un manga ibrido che alterna con intelligenza i piani temporali del presente e del passato e ci racconta una storia intensa come il sole d'estate che tormenta i giovani liceali sul campo da baseball.



Due elementi, il primo di carattere storico: la vicenda si svolge al liceo Kugunari, situato nel paese costiero di Kesen'numa, nella prefettura di Miyagi, appartenente all'area del Tōhoku. Una successione di nomi che ancora oggi provocano angoscia, poiché, l'11 marzo del 2011, Kesen'numa venne devastata dallo spaventoso tsunami generato dal sisma che colpì il nord est del Giappone. 

Un tranquillo paese di settantacinquemila persone praticamente spazzato via in pochi minuti. Una vignetta del primo capitolo raffigura il porticciolo con una nave cisterna ancorata alla baia. Chissà se l'autore prese spunto proprio da una di quelle imbarcazioni che vennero capovolte dalla gigantesca ondata di melma.



Secondo elemento di carattere mistico: attorno alla protagonista aleggia un "rei" (spirito) che si è insinuato in una pallina da baseball. Un "rei" è uno spirito trascendente, in pratica un'entità intrisa di forza spirituale. Immaginando di assecondarlo, dialogando mentalmente con esso, il "rei" dona energia positiva al suo interlocutore diventando una fonte di protezione. Lo shintoismo insegna che i "rei" ci aiutano a trasformare i desideri in realtà e ci proteggono dalle energie negative.

Commenti