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Visualizzazione dei post con l'etichetta H2

"H2", la copertina della rivista Shōnen Sunday, luglio 1992

La rivista a cui sono più affezionato è la prima che mi capitò di acquistare qualche settimana dopo l'arrivo in Giappone. Era uno degli ultimi giorni di luglio 1992 , la vigilia della 74ª edizione del Kōshien, quella vinta dal Nishinippon Tandai Fuzoku di Fukuoka (coincidenza, un liceo della città dove risiedo oggi).  Il tutto accadeva a sei anni dalla conclusione di "Touch", il cui anime trasmesso nel 1988 col titolo di "Prendi il mondo e vai" all'interno di "Bim Bum Bam", mi aveva fatto scoprire il Kōshien e il mondo del baseball liceale.  Scelsi l'edicola davanti all'ingresso della stazione di Kaminakazato, che si trova a circa metà della salita che costeggia il parco del santuario Hiratsuka. L'ultima volta che sono passato da quelle parti, circa un anno fa, purtroppo l'edicola non c'era più....  Mi feci coraggio e, complice un giapponese ancora traballante, mi limitai a indicare la rivista all'edicolante che mi stava fis

H2 (2) di Adachi Mitsuru

Altre curiosità legate al manga "H2". NUMERO 27 Per antonomasia è il numero del ricevitore. Pertanto, un lettore giapponese intuisce fin dalla prima occhiata che Noda ricopre questo ruolo (volume 1, pagina 41).  I giocatori professionisti giapponesi che scelgono il 27, infatti, nove volte su dieci sono dei ricevitori. Un po' come nel calcio, dove il numero 10 viene di norma assegnato al fantasista della squadra.  Nel baseball, di solito, non viene data importanza alla relazione tra il numero e la posizione, un po' come accade nel calcio moderno coi numeri personalizzati. Tuttavia, di solito, l'eccezione riguarda proprio il ricevitore.  Qualche esempio famoso: il numero 27 venne indossato da Mori, il ricevitore dei Tōkyō Giants che negli anni '70 vinsero per ben nove volte consecutive il titolo di Campione del Giappone.  Personalmente, il numero 27 preferisco associarlo all'immagine di Atsuya Furuta, il catcher occhialuto degli Yakult Swallows, probabilment

H2 (1) di Adachi Mitsuru

Il manga " H2 " iniziai ad acquistarlo a Tōkyō a partire da giugno 1993, dopo averlo scoperto per caso nel settimanale Shōnen Sunday circa un anno prima. Col passare dei capitoli ho capito che mi avrebbe consentito di rivivere l'atmosfera e le emozioni provate con "Touch". Le scene buffe e i momenti di comicità tipici di Adachi contribuivano a rompere la trama sportiva che faceva da sfondo al consueto intreccio amoroso, rendendo il manga decisamente vivace e coinvolgente.  Il baseball era predominante e ben descritto nei dettagli, specialmente quando si parlava di Kōshien. In particolare i disegni degli sfondi sono quelli tipici di Adachi, cioè stupefacenti, puliti come cartoline. TITOLO Il titolo "H2" deriva dai nomi dei due protagonisti, scelti con un gioco di parole giapponese chiamato "rakuya ochi". Questo gioco di parole è uno degli aspetti preferiti di Adachi, appassionato di "rakugo", il teatro tradizionale che si regge propr