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"Superdog Black" (2)

Il casting di Superdog Black Il pastore tedesco che interpretò il ruolo di Karl si chiamava Jill , era un cane talentuoso e intelligente e si guadagnò subito la sua fetta di popolarità. L'esemplare venne selezionato tramite un'audizione alla quale parteciparono la bellezza di trecento cani lupo. Il regista Yuasa Noriaki (che tre anni prima aveva diretto il tokusatsu "Denjin Zabōgā", da noi "Zabogar, l'uomo elettrico"), ebbe l'ultima parola sul cane da scegliere. Ma non fu in grado di farlo perché, a suo modo di dire, era troppo commosso dall'entusiasmo mostrato dai cuccioloni. Evidentemente il regista aveva un cuore tenero e non se la sentiva di escludere nessuno dei cani. Alla fine, la produzione si affidò all'occhio esperto dello staff del "Centro addestramento cani poliziotto di Sudō" della vicina prefettura di Tochigi. Il Centro, una volta terminata la serie (potenza della televisione), divenne un rinomato punto di riferimento

"Superdog Black" (1)

Per un attimo avevo creduto che si trattasse di uno dei soliti scherzi della memoria. Tanto più che, per ovvi motivi di copyright, pensavo che una produzione non si arrischiasse a utilizzare i brani strumentali di un'altra serie. Eppure ero sicuro di aver ascoltato l'armonica del brano "Dare ka kaze no naka de" (la colonna sonora del telefilm "Monjirō samurai solitario) suonare in un altro telefilm. O forse era un cartone? O uno sceneggiato? È piacevole rimuginare sforzandosi di ricordare qualche particolare delle vecchie serie, tentando di ricostruirli come se la memoria fosse un puzzle, una tessera dopo l'altra. Eppure stavolta, per quanto mi sforzassi, non riuscivo ad associare quella musichetta a un'immagine nota. Poi è arrivato lo spunto decisivo che mi ha fatto esclamare " Superdog Black "! Il telefilm " Keijiken Kāru " ("Karl, il cane detective"), in Italia conosciuto come "Superdog Black", non l'avevo pi

"Monjirō samurai solitario" (3) di Ichikawa Kon

Monjirō estrae la sua spada (un "wakizashi" lungo) solo quando l'avversario lo provoca e lo attacca. Ma forse non è questo il modo più corretto di spiegarlo. Monjirō estrae la sua spada solo quando viene aggredito e percepisce che il suo avversario è capace di usare una spada.  Ammazzare indiscriminatamente le persone durante una lite avrebbe attirato le ire delle autorità che probabilmente l'avrebbero braccato per tutto il paese. Quando l'avversario è uno spadaccino arruffone, Monjirō cerca di evitare inutili uccisioni utilizzando un colpo chiamato "mine-uchi", cioè colpisce l'avversario col "mine", il filo della lama smussato, o tramite un "saya-uchi", cioè con il "saya", il fodero. "Uchi" significa colpo, fendente. La tecnica della spada di Monjirō è unica. Si muove spesso e corre cercando di disturbare l'avversario e di confonderlo. Un metodo efficace soprattutto se si affronta un gruppo di nemici. In &

"Monjirō samurai solitario" (2) di Ichikawa Kon

L'avvento di questo telefilm  nel panorama dei "jidaigeki" fu notevole. Diretto da Ichikawa, " Kogarashi Monjirō " ("Monjirō samurai solitario") apparve per la prima volta in televisione nel gennaio del 1972.  Va sottolineato che, durante quello spicchio di Era Shōwa, nacquero molti altri eroi del genere che lasciarono il segno: "Kurama Tengu", "Mitokōmon", "Zatōichi" e "Zenigata Heiji", tanto per nominarne alcuni. Le previsioni erano dunque che "Kogarashi Monjirō", il classico underdog, avrebbe dovuto sgomitare per ritagliarsi uno spicchio di notorietà. Invece andò in tutt'altra maniera. Il "jidaigeki" è un genere che si riferisce a film, serie televisive, o opere teatrali ambientati nel periodo storico che va approssimativamente dal 1603 al 1868, coprendo tutto il periodo Edo. Questo genere si concentra spesso sulle storie di samurai, ninja, rōnin e altri personaggi legati alla classe gu

"Monjirō samurai solitario" (1) di Ichikawa Kon

Quando lo incrociai per caso su un canale digitale a tema almeno la metà della prima stagione era già andata in onda. Mi colpirono subito gli ideogrammi bianchi su sfondo blu elettrico con scritto "Kon Ichikawa Gekijō", cioè il teatro di Ichikawa Kon. Ichikawa Kon, Ichikawa... quell'Ichikawa Kon? Cioè, il regista del pluripremiato film "L'arpa birmana"? Cito dalla Treccani: " Kon Ichikawa si è distinto da Kurosawa per una maggiore ecletticità, una propensione ai modi della commedia acre e pungente, spesso intrisa di cinismo e humour nero e per il frequente ricorso a grandi opere della letteratura giapponese moderna e contemporanea. Pur legato a modelli di rappresentazione classica, in varie occasioni si è messo in luce per l'originalità delle soluzioni espressive, in particolare nell'uso dello schermo panoramico, della profondità di campo e del colore. "  Non avevo collegato le informazioni. C'era lui dietro questa serie! Ecco spiegate