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Visualizzazione dei post con l'etichetta Mister Baseball

"Dokaben" Mister Baseball (3) di Mizushima Shinji

Alcune curiosità legate al manga e al cartone di "Dokaben" Mister Baseball. Da dove nasce il nome " Dokaben "? "Dokaben" non è altro che il nomignolo coniato dagli operai delle imprese di costruzione per la loro scatoletta portavivande. È un termine composto dall'unione delle sillabe iniziali delle parole "dokata" ("sterratore" o "cantoniere") e "bentō" (il cestino del pranzo). Quindi "doka" + "ben", "dokaben", il cestino del cantoniere. All'ora del pranzo in classe, Yamada sfila compiaciuto dalla sua borsa a tracolla una scatola metallica ricolma di riso bollito, talmente voluminosa che i suoi compagni di classe lo prendono in giro dicendogli " dokatto ookii dokaben!"  (" Un dokaben grande e capiente! ", volume 1, pagina 10). Da qui il soprannome. Nonostante le origini dell'autore e il nome della scuola siano strettamente legati alla prefettura di Niigata

"Dokaben" Mister Baseball (2) di Mizushima Shinji

L'anime "Dokaben" giunse in Italia nel 1983 col nome di "Mr. Baseball", ma delle 163 puntate che compongono la serie ne vennero doppiate solamente 25. Io me lo ricordo in onda nel tardo pomeriggio su Telepadova, televisione legata al circuito Euro TV.  La serie italiana copre soltanto il periodo che Yamada Tarō trascorre alla scuola media Takaoka. La Italian Tv Broadcasting, che nei primi anni '80 distribuì "Dokaben" alle reti private, evidentemente decise che, per un cartone del genere, 25 puntate potevano bastare. La prima incongruenza che denota l'interruzione della serie si nota già dalla sigla italiana: tutti i protagonisti, infatti, indossano l'uniforme del liceo Meikun, con la lettera "M" stampata sui caschetti e sui cappellini, mentre durante la serie indossano quella bianca su cui risalta la lettera "T" rossa e il nome della scuola media Takaoka. Il riassunto delle puntate trasmesse in Italia Tarō è uno studente

"Dokaben" Mister Baseball (1) di Mizushima Shinji

Nonostante l'avvento del calcio gli abbia sottratto una parte cospicua della popolarità di cui godeva negli anni '90, il baseball rimane lo sport principe in Giappone e continua a dominare il panorama dei manga di genere sportivo.  Questo perché il baseball offre qualcosa di unico rispetto alle altre discipline sportive. Non si tratta soltanto di una partita tra due team, ma è soprattutto il confronto infinito tra il lanciatore e i battitori, un duello intenso che premia la calma e il sangue freddo.  Per i giapponesi, l'esito di questa sfida equivale a una questione di vita o di morte e tiene gli spettatori col fiato sospeso fino all'ultimo lancio. Non si tratta soltanto di sconfiggere l'avversario ma anche di vincere la sfida contro le proprie debolezze. Se da un lato vige l'importanza del lavoro di squadra e della solidarietà tra compagni, dall'altro si gioca molto sull'eccellenza individuale.  Uno dei manga più famosi sul baseball, "Dokaben"