Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Kyojin no Hoshi

"Tommy la stella dei Giants" (seconda serie) di Kajiwara Ikki e Kawasaki Noboru

Nell'ottobre del 1977 la Yomiuri Television, legata al potente gruppo Yomiuri (uno dei quotidiani più diffusi nel paese), aveva deciso di produrre la seconda serie televisiva del cartone "Tommy la stella dei Giants", aggiungendo davanti al titolo originale semplicemente la parola "shin" (cioè "nuovo"). Nacque così " Shin Kyojin no hoshi " sulle nuove avventure di Tommy.  I disegni vennero stravolti rispetto alla serie precedente così come la trama che prese decisamente un taglio più adulto. L'autore Kajiwara Ikki decise dunque di imprimere alla storia una matrice cronologicamente più realistica, rispettando la crescita di un Tommy non più adolescente. Fu così che trovò nuova linfa anche il seguito del manga, che nel frattempo era uscito l'anno precedente sulle pagine della rivista "Shūkan Yomiuri" e che proseguì fino all'aprile del 1979. Nel giro di una manciata di capitoli la storia diventò uno dei punti di forza della

"Tommy la stella dei Giants" (5) di Kajiwara Ikki e Kawasaki Noboru

La carriera di Tommy, in teoria, termina dopo il grave infortunio del protagonista. Tuttavia venne creata una nuova serie soprannominata "Shin" che mantenne qualche spunto originale ma che col manga aveva poco a che fare.  C'era davvero il bisogno di allungare la storia a distanza di ben sette anni dall'uscita della prima, tra l'altro in un periodo (fine anni '70) in cui il genere "supokon" aveva irrimediabilmente imboccato la sua fase di declino? Il mangaka Kawasaki pare non fosse molto d'accordo. Per lui l'avventura sportiva di Tommy si era conclusa con la prima serie. Tuttavia venne convinto da un entusiasta Kajiwara a riprendere in mano la matita. Trama La storia ricomincia così: sono trascorsi cinque anni da quando Tommy è sparito dalla circolazione. Nel frattempo, i Giants sono finiti in fondo alla classifica, Charlie Red è stato assunto a tempo pieno nella ditta del padre, mentre Alexander Mitchell, perso l'interesse per il basebal

"Tommy la stella dei Giants" (4) di Kajiwara Ikki e Kawasaki Noboru

La famiglia Hoshi conduce una vita molto povera. Il padre Ittetsu (Arthur) lavora come manovale per mantenere i due figli, Hyūma (Tommy) e la sorella maggiore Akiko (Giusy).  Il ragazzino si allena duramente per diventare un grande giocatore di baseball. A spingerlo in modo ossessivo su questa strada è poprio il padre vedovo, ex grande giocatore di baseball, il quale durante la Seconda Guerra Mondiale ha dovuto dire addio a una promettente carriera sportiva coi Giants di Tōkyō a causa di un infortunio alla spalla.  Il padre autoritario proietta sul ragazzo le sue aspirazioni mancate. Lo costringe a irrobustirsi facendogli indossare un'imbracatura tutta molle e ferro ritenendola in grado di potenziare la zona toracica e i muscoli delle spalle. Inoltre, lo obbliga a usare sempre la mano sinistra benché il bambino sia un destro naturale. Anche le creazioni bizzarre nascono da problemi concreti ai quali grandi menti cercano di dare delle soluzioni. Non avendo evidentemente niente di me

"Tommy la stella dei Giants" (3) di Kajiwara Ikki e Kawasaki Noboru

Nomi e nomignoli Pare che il nome del protagonista Tommy avrebbe dovuto prendere spunto dagli ideogrammi di 明星, " myōjō ", cioè "Stella del mattino" (Venere), in modo da richiamare l'idea di stella dei Giants. Il primo ideogramma si legge "mei", "myō" oppure "akarui", cioè "chiaro", "luminoso", "illuminato". Il secondo è quello di "hoshi", cioè "stella". Invertendo gli ideogrammi che compongono la parola "myōjō" e separandoli si sarebbe potuto ottenere "Akira Hoshi", quindi un nome già bello e pronto.  Invece a Kajiwara non bastava. Oltre al concetto di "stellare", lo sceneggiatore volle inserire anche un elemento che richiamasse l'immagine di personaggi storici come Miyamoto Musashi o Sakamoto Ryōma, cioè modelli umani a cui ispirarsi. Tommy doveva diventare un supereroe non necessariamente vincente sul campo ma comunque vincitore morale della stori

"Tommy la stella dei Giants" (2) di Kajiwara Ikki e Kawasaki Noboru

L'anime venne trasmesso parecchie volte sulle nostre televisioni locali. Il cartone animato " Kyojin no Hoshi " (" Tommy la stella dei Giants "), prodotto da Tōkyō Movie Shinsha, risale al lontano 1968 e si articola in tre blocchi separati. Andò in onda sul network Nippon Television dopo la serie "Ōgon Batto" ("Fantaman"), il teschio che combatte contro il Dottor  Zero che urlava " Il mondo è mio! " "Tommy la stella dei Giants" lo ricordo a sprazzi nel 1990 su Telepadova, all'epoca affiliata al circuito Italia 7 . Quando giunse in Italia, la serie in Giappone era finita già  da un bel pezzo. Complice l'ondata di cartoni giapponesi che invasero le nostre tv private e il linguaggio diverso con cui affrontava una disciplina ostica come il baseball, "Tommy la stella dei Giant" rastrellò parecchi appassionati nostrani. In Giappone le tre serie vennero trasmesse a partire dal 1968. Dal 1968 al 1971: " Kyoj

"Tommy la stella dei Giants" (1) di Kajiwara Ikki e Kawasaki Noboru

Da queste parti non c'è distinzione di sesso o d'età che tenga: tutti, uomini, donne, giovani e meno giovani possono affermare di conoscerli. Pochi sono i giapponesi che vi confesserebbero di non sapere chi siano Hoshi Hyūma (Tommy Young) o suo padre Hoshi Ittetsu (Arthur Young), i protagonisti di questa monumentale opera a fumetti. " Kyojin no hoshi " (" Tommy la stella dei Giants ") è senza dubbio la serie regina del "supokon manga". È una storia che promuove lo spirito di sacrificio e l'impegno ai limiti del rabbioso. Inoltre, fa da cornice a un quadro già estremizzato dalla rivalità ossessiva tra i vari protagonisti, impegnati nel tentativo di annientarsi sportivamente, anche a costo dell'autodistruzione. Una sorta di paradossale anti sportività. Tempo fa, giocherellando col telecomando del digitale terrestre, intercettai casualmente uno dei film dedicati alla serie. Per la precisione "Kyojin no hoshi - Dai League ball" ("