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"Yonban sādo" (2) di Aoyama Gōshō

Come prosegue la storia di " Yonban sādo " ("Terza base, quarto battitore")? La mazza prodigiosa sarebbe in grado di ribattere qualunque lancio con un grado di difficoltà commisurato al denaro infilato nella tasca posteriore dei pantaloni del battitore. Più soldi si infilano e meglio si ribatte la pallina. Va da sé che il denaro si smaterializzi e sparisca dalla tasca, visto che serve a risarcire i favori dello spirito. I soldi volatilizzati, monete o banconote, si accumulano in un grosso vaso di vetro nel negozio del vecchio Nazono . Il giovane Shigeo, incredulo, decide di recarsi al batting center per provare la mazza e si rende conto dei suoi nuovi poteri strabilianti. Ma il denaro scarseggia, soprattutto nelle tasche di un liceale. Per mantenere alte le sue prestazioni sportive, Shigeo decide quindi di trovarsi un lavoretto part-time presso il caffè gestito dal padre di una compagna di classe, Yutaka . Il padre di Yutaka, tifosissimo dei Tigers, gli acerrimi riv

"Yonban sādo" (1) di Aoyama Gōshō

L'inizio dell'estate 1993, ero appena tornato per la seconda volta a Tōkyō. L'emozione delle prime escursioni, le scoperte, l'osservazione, il girovagare senza una meta, nulla si era sopito col primo viaggio. Edicole e librerie erano una manna colorata per gli occhi. I manga richiedevano attenzioni veloci, letture da treno metropolitano. Una volta rotto il ghiaccio, c'era il rischio di farsi travolgere. Finito uno, mi precipitavo a sfogliarne un altro, senza un attimo di pausa. L'ansia di leggerne il più possibile prima di tornare in Italia saliva, non riuscivo a farne a meno. La memoria mi riporta alla libreria Hōrindō di Takadanobaba, che frequentavo spesso per motivi logistici. Aoyama Gōshō era in procinto di congedarsi dalle avventure del samurai "Yaiba". All'epoca Aoyama era un mangaka già abbastanza noto, non ai livelli attuali, ma già capace di vincere il premio "Shōgakukan" del 1993. Celebre Aoyama lo sarebbe diventato di lì a poc