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H2 (1) di Adachi Mitsuru

Il manga "H2" iniziai ad acquistarlo a Tōkyō a partire da giugno 1993, dopo averlo scoperto per caso nel settimanale Shōnen Sunday circa un anno prima. Col passare dei capitoli ho capito che mi avrebbe consentito di rivivere l'atmosfera e le emozioni provate con "Touch". Le scene buffe e i momenti di comicità tipici di Adachi contribuivano a rompere la trama sportiva che faceva da sfondo al consueto intreccio amoroso, rendendo il manga decisamente vivace e coinvolgente. 

Il baseball era predominante e ben descritto nei dettagli, specialmente quando si parlava di Kōshien. In particolare i disegni degli sfondi sono quelli tipici di Adachi, cioè stupefacenti, puliti come cartoline.



TITOLO

Il titolo "H2" deriva dai nomi dei due protagonisti, scelti con un gioco di parole giapponese chiamato "rakuya ochi". Questo gioco di parole è uno degli aspetti preferiti di Adachi, appassionato di "rakugo", il teatro tradizionale che si regge proprio sulla comicità.

Serve anche familiarità col "goroawase", una pratica che consiste nell'associare numeri a suoni o sillabe in modo da formare giochi di parole o messaggi mnemonici. Questa tecnica viene spesso utilizzata per creare numeri di telefono e altre sequenze numeriche, persino delle password, che possono essere facilmente ricordate.

Nel "goroawase", ogni cifra da 0 a 9 può essere associata a una serie di suoni o sillabe. Ad esempio, in giapponese, il numero zero può essere associato al suono "o" oppure "maru" (che significa "cerchio"), mentre il numero due può essere associato alla sillaba "ni" e così via. In questo modo, combinando le cifre, è possibile formare parole o frasi con un significato. Nel caso di "H2", Adachi si divertì a dare una sua particolare interpretazione alla data di nascita dei protagonisti. 

Prendiamo ad esempio Hideo, nato il 6 novembre, che in Giappone viene scritto "11月6日" (11 il mese e 6 il giorno). 

Attraverso uno dei processi di associazioni fonetiche del "goroawase", il numero "1" si legge "hi" mentre il numero "6" si legge "ro", ottenendo dunque il nome "hiro". Un nome che si abbina foneticamente alla pronuncia della parola inglese "hero", cioè "eroe". 

In giapponese, "eroe" si dice 英雄, "eiyū", i cui ideogrammi, a loro volta, possono essere letti anche come "hideo", guarda caso il nome dell'altro protagonista. Infatti, il nome Hideo, letto così, significa appunto "eroe". 

Si tratta di un percorso logico abbastanza cervellotico, ma non è finita qui. Infatti, il protagonista Hiro nasce il 16 gennaio, scritto "1月16日" (1 il mese e 16 il giorno). Nel decidere il suo compleanno, Adachi semplicemente slittò una cifra "1" della data del compleanno di Hideo. 

Come accennato, il nome "Hiro", scritto "比呂", ha una pronuncia identica a quella della parola inglese "hero". Quindi abbiamo due nomi "eroici", uno legato agli ideogrammi di "eroe" e un altro alla pronuncia della parola inglese "hero".

Per aggiungere un ulteriore tocco di originalità, Adachi introdusse la storia con una frase in inglese che recitava così: "The Highschool Days of 2 Heroes and 2 Heroines, Hiro Kunimi, Hideo Tachibana, Hikari Amamiya, Haruka Koga".  Curioso il fatto che avesse originariamente fatto nascere Hiro il 28 gennaio e solo successivamente corresse la data per assecondare il suo giochino di numeri e parole.



ISPIRAZIONE

Il liceo Senkawa di Hiro e Noda non esiste nella realtà, mentre il Meiwa Daiichi di Hideo ha come modello il Kiryū Daiichi di Gunma, terra natale di Adachi. Mentre l'Eikyō Gakuen, invece, si ispira al fortissimo liceo Teikyō di Tōkyō.  

Il Gōnan Jitsugyō è un mix tra lo Shōnan ed il Kagoshima Jitsugyō, entrambi di Kagoshima. La prefettura di Kagoshima è famosa per il "gosanke," un termine che nel medioevo indicava le tre grandi casate feudali legate allo shōgunato. In questo caso, il nome è stato preso in prestito per indicare le tre scuole della prefettura di Kagoshima che si contendono la partecipazione al Kōshien, lasciando le briciole agli altri licei. Si tratta dello Shōnan, del Kagoshima Jitsu e del Kagoshima Shō. 

Un altro esempio di "gosanke" è riscontrabile nel torneo della prefettura a Nara, dove, da quasi cinquant'anni, la parte del leone la fanno praticamente tre scuole: il Tenri, il Chiben Gakuen e il Kooriyama.

Lo Iba Shōgyō si ispira all'Inō Shōgyō di Kōchi, mentre lo Utajima Higashi trae ispirazione dall'Uwajima Higashi di Ehime. I licei Sekishō e Shōtoku compaiono anche nel manga "Cross Game".

Raggiungere il Kōshien dopo un solo anno dalla fondazione del club come fece il Senkawa di "H2" è una missione praticamente impossibile, che avviene solo nei manga. Tuttavia, nel 2011, il Sōshi Gakuen di Okayama riuscì a farcela dopo soltanto dieci mesi dalla sua nascita, schierando addirittura tutte matricole! L'eccezione che conferma una regola spietata. Ma si trattava del Senbatsu di marzo e non del Kōshien estivo, e il Sōshi Gakuen si guadagnò la partecipazione tramite un invito. 

Il record per la competizione estiva, invece, spetta all'Ishikawa Yūgakukan, che fece l'impresa nel 2002, a soli due anni dalla fondazione del club.

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