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Leda: cronaca della guerra tra sogno e illusione

L'anime " Genmu Senki Leda " è un OVA  (Original Video Animation)  uscito nel 1985, in un’epoca in cui la bolla economica continuava a gonfiarsi sconsideratamente, gli otaku si contavano sulle dita di una mano e lo Studio Ghibli aveva appena cominciato a produrre "Nausicaä".  È considerato una delle prime opere realizzate nell’allora emergente formato O VA , pensato per il mercato home video e rivolto a un pubblico più adulto rispetto a quello delle trasmissioni televisive. L a possibilità di evitare la censura della TV generalista tramite questo formato "privato" permise una maggiore libertà espressiva, anche in senso grafico e, soprattutto, erotico. C'è una cosa che, non essendo un esperto del settore, ho pensato di v erificare tramite fonti considerate competenti:  la differenza tra OAV  (Original Animation Video) e  OVA  (Original Video Animation) pare sia semplicemente nell'ordine dei termini utilizzati per indicare lo stesso tipo di prod...

OUT - Una storia apocrifa su "Conan, il ragazzo del futuro".

Il mensile OUT chiuse i battenti nel 1995. Era una rivista caratterizzata da molte pagine di contributi dei lettori e progetti originali riguardanti manga e anime. La rivista è stata anche la fonte per la diffusione di "Aniparo", un numero extra le cui opere erano principalmente basate su gag e parodie che utilizzavano personaggi tratti da serie popolari all'epoca. Sfogliando il numero di giugno 1985 ho trovato un paio di pagine riguardanti un fantomatico progetto che immaginava la continuazione del celebre “Conan, il ragazzo del futuro” di Miyazaki. Il testo non è eccessivo, l'ho tradotto comprese le didascalie e il riquadro dove lo “Zeta” Ikkyu spiega le regole di questo progetto. (in rosso ho inserito delle note esplicative non presenti nel testo originale) (titolo in rosso e nero)   FINALMENTE VIENE SOLLEVATO  IL VELO  SU L PROGETTO Z DI OUT!! Sembra che, di questi tempi, “Mobile Suit Z Gundam” stia facendo parlare di sé, ma “Z Gundam” non sarà più l’unico a ten...

"Ninja bugeichō", un manga rivoluzionario senza precedenti (2)

Il manga " Ninja bugeichō - Kagemaru den ", realizzato tra il 1959 e il 1962 da Shirato Sanpei, scosse l’animo dei giovani lettori e influenzò profondamente la società dell’epoca.  Ambientato nel periodo Sengoku, narra la storia epica e complessa di Kagemaru, uno shinobi che guida le rivolte contadine.  Il racconto intreccia vendette, lotte per il potere tra signori feudali e il mondo segreto degli shinobi, ed è corredato da scene di morte a dir poco cruente: arti recisi, teste mozzate e cadaveri a non finire. Shirato non si limitava a rappresentare la crudeltà. Da un lato mostrava la dura realtà secondo cui anche la giustizia, priva di forza, è destinata alla sconfitta; dall’altro, raccontava il continuo lottare dei contadini oppressi che si ribellavano contro le disuguaglianze sociali, sottolineando la tenacia di chi, pur sconfitto più volte, continuava a insorgere e a combattere, senza mai abbandonare il proprio ideale. Quelle parole suggerite ai movimenti studenteschi È p...

"Ninja bugeichō", un manga rivoluzionario senza precedenti (1)

Shirato Sanpei è una figura che si colloca al livello più alto tra gli autori di manga considerati leggendari.  Pare che Shirato fosse un uomo severo con gli altri e con sé stesso, uno che non disegnava se non era pienamente convinto. " Ninja bugeichō " pare fosse un classico immancabile tra i manga disponibili nelle biblioteche di scuole medie e licei. Alcuni coetanei giapponesi mi hanno raccontato che avevano la tendenza, magari inconscia, a evitarlo come autore.  Un amico mi racconta che gli è sempre rimasta impressa nella mente l’immagine di tutta la serie di "Ninja bugeichō" accovacciata in un angolo polveroso della biblioteca della sua scuola media. La ricorda ancora per quell’aria imponente e soprattutto, sottolinea, per uno strano odore di muffa...  Non si capacitava perché la tenessero nella sua scuola. Probabilmente perché, pensava, trattando il tema spinoso della lotta di classe dei contadini, forse era ben visto dagli ambienti vicini al sindacato degli ...

17 agosto 1979: il giorno in cui "Dokaben" e Mizushima divennero leggenda

Il 10 gennaio 2022 è il giorno in cui risale la notizia della morte del mangaka Mizushima Shinji , gigante del genere dedicato al baseball , autore di grandi capolavori del manga sportivo come "Dokaben" (Mr. Baseball), "Abu-san", "Yakyūkyō no Uta" (Pat, la ragazza del baseball), "Kyūdō-kun", e molti altri .  Più di tre anni sono trascorsi da allora. In quel periodo, numerose figure del mondo del baseball condivisero sui social l’influenza ricevuta dal mondo di "Dokaben". Sempre nell’ambito dei manga, molti autori di successo ricordarono con affetto come da giovani avessero imparato a disegnare imitando Mizushima. Tra loro si distinsero nomi illustri come Inoue Takehiko ("Slam Dunk"), Urasawa Naoki ("YAWARA!"), e Morita Masanori ("ROOKIES"), tutti autori di celebri manga sportivi. In ogni caso, l’enorme numero di articoli pubblicati dopo la notizia della sua morte dimostra ancora una volta la grandezza di Mi...

"Nanà Supergirl" di Azuma Hideo

In Giappone molti indicano il maestro Hideo Azuma come il pioniere che introdusse al moderno concetto di “ moe ” nei manga. “ Moe ” è un termine che può riferirsi, tra le altre cose, a una “ moekko ”, ovvero una fanciulla dolce e ingenua, inesperta e perciò spesso goffa, ma proprio per questo inconsapevolmente attraente.  La parola “ moe ” prese piede all'inizio degli anni '90 in Giappone ed è di origine incerta, sebbene esistano diverse teorie su come sia entrata in uso. Va detto che Azuma, a un certo punto, durante un’intervista, dichiarò che non aveva la minima considerazione per quel termine e che, anzi, lo irritava parecchio. Resta il fatto che i contenuti delle opere di Azuma sono divertenti e interessanti. E soprattutto, le fanciulle disegnate da Azuma sono davvero adorabili! Per ciò che mi riguarda, una delle capofila è senz’altro Nanako , protagonista del manga prima e dell'anime poi intitolato “ Nanako SOS! ”, da noi “ Nanà Supergirl ”. Infatti, credo di essere d...

"Superdog Black" (2)

Il casting di Superdog Black Il pastore tedesco che interpretò il ruolo di Karl si chiamava Jill , era un cane talentuoso e intelligente e si guadagnò subito la sua fetta di popolarità. L'esemplare venne selezionato tramite un'audizione alla quale parteciparono la bellezza di trecento cani lupo. Il regista Yuasa Noriaki (che tre anni prima aveva diretto il tokusatsu "Denjin Zabōgā", da noi "Zabogar, l'uomo elettrico"), ebbe l'ultima parola sul cane da scegliere. Ma non fu in grado di farlo perché, a suo modo di dire, era troppo commosso dall'entusiasmo mostrato dai cuccioloni. Evidentemente il regista aveva un cuore tenero e non se la sentiva di escludere nessuno dei cani. Alla fine, la produzione si affidò all'occhio esperto dello staff del "Centro addestramento cani poliziotto di Sudō" della vicina prefettura di Tochigi. Il Centro, una volta terminata la serie (potenza della televisione), divenne un rinomato punto di riferimento ...

"Superdog Black" (1)

Per un attimo avevo creduto che si trattasse di uno dei soliti scherzi della memoria. Tanto più che, per ovvi motivi di copyright, pensavo che una produzione non si arrischiasse a utilizzare i brani strumentali di un'altra serie. Eppure ero sicuro di aver ascoltato l'armonica del brano " Dare ka kaze no naka de " (la colonna sonora del telefilm "Monjirō samurai solitario") suonare in un altro telefilm. O forse era un cartone? O uno sceneggiato? È piacevole rimuginare sforzandosi di ricordare qualche particolare delle vecchie serie, tentando di ricostruirli come se la memoria fosse un puzzle, una tessera dopo l'altra. Eppure stavolta, per quanto mi sforzassi, non riuscivo ad associare quella musichetta a un'immagine nota. Poi è arrivato lo spunto decisivo che mi ha fatto esclamare " Superdog Black "! Il telefilm " Keijiken Kāru " (Karl, il cane detective), in Italia conosciuto come " Superdog Black ", non l'avevo più ...