Il 10 gennaio 2022 è il giorno in cui risale la notizia della morte del mangaka Mizushima Shinji, gigante del genere dedicato al baseball, autore di grandi capolavori del manga sportivo come "Dokaben" (Mr. Baseball), "Abu-san", "Yakyūkyō no Uta" (Pat, la ragazza del baseball), "Kyūdō-kun", e molti altri.
Più di tre anni sono trascorsi da allora.
Sempre nell’ambito dei manga, molti autori di successo ricordarono con affetto come da giovani avessero imparato a disegnare imitando Mizushima. Tra loro si distinsero nomi illustri come Inoue Takehiko ("Slam Dunk"), Urasawa Naoki ("YAWARA!"), e Morita Masanori ("ROOKIES"), tutti autori di celebri manga sportivi.
In ogni caso, l’enorme numero di articoli pubblicati dopo la notizia della sua morte dimostra ancora una volta la grandezza di Mizushima.
Ma quale fu il momento in cui "Dokaben" e Mizushima Shinji fecero davvero notizia? Gli esperti indicano una forbice che prende i tre giorni che partirono da una data precisa, il 17 agosto 1979.
Nell’edizione di "Weekly Shōnen Champion" di settembre si concluse il serrato scontro tra il fortissimo liceo Meikun (a cui apparteneva il protagonista Yamada Tarō), alla ricerca della doppietta primaverile ed estiva, e la scuola rappresentante della prefettura di Iwate, il liceo Benkei.
Numero di settembre uscito in agosto, cioè un mese prima?
Sì, perché è una prassi consolidata nell'editoria giapponese - e non solo - che le riviste settimanali (e anche mensili) datino i loro numeri con una data posticipata rispetto alla reale uscita in edicola.
Nel caso delle riviste di manga giapponesi come Weekly Shōnen Champion, ciò avviene per vari motivi pratici e commerciali. Quindi, il numero del Weekly Shōnen Champion datato 17 settembre 1979, in realtà, fu pubblicato il 17 agosto 1979, e questa è una normale convenzione editoriale.
Il sorprendente epilogo della partita? La sconfitta del Meikun!
"Oggi è caduto Dokaben!" scuote anche i giornali sportivi.
Per capire quanto la notizia scosse gli appassionati, basta scorrere alcuni dei giornali sportivi dell’epoca: l’inserzione pubblicitaria di cinque colonne dal titolo "Oggi cade Dokaben!" (ドカベン今日散る!Dokaben kyō chiru!) campeggiò in grande evidenza occupando metà pagina, ad esempio, dell'edizione di Tōkyō del Daily Sports.
Il verbo chiru significa "cadere", "spargersi" o "appassire". È spesso usato in senso poetico o drammatico, soprattutto per i petali di ciliegio che cadono. Ma può anche avere un significato figurato di "cadere in battaglia", oppure "essere sconfitto".
Dopo quel giorno, la sconfitta del Meikun fu ampiamente ripresa da altri giornali sportivi e settimanali manco riguardasse una vera partita.
Un esempio arriva da un articolo della rivista "Weekly Yomiuri" che uscì poco dopo.
Si legge: "Tra i fan, la domanda ricorrente era: "Ma quando perderà il Meikun?". Questa circostanza si è finalmente avverata nel numero uscito il 17 agosto, durante la partita del secondo turno del Kōshien contro il liceo Benkei. Una sconfitta del Meikun all’ultimo inning, un evento epocale per gli appassionati di "Dokaben", che diventerà un grande argomento di discussione." (tratto dal "Weekly Yomiuri", n. 36 del 1979)
L'antagonista, il Liceo Benkei (弁慶高校, Benkei kōkō), è una scuola fittizia il cui nome fa riferimento a Musashibō Benkei, famoso monaco guerriero del periodo Heian, noto per la sua forza e lealtà - un personaggio molto amato nella cultura giapponese.
Benkei è una delle figure più leggendarie del Giappone medievale, noto come monaco guerriero (sōhei) e fedele servitore del celebre samurai Minamoto no Yoshitsune.
Vissuto nel periodo Heian, a cavallo dell'anno Mille, la sua esistenza è avvolta da leggenda, e molte storie che lo riguardano mescolano fatti storici e folclore. Si dice fosse enorme, con una forza sovrumana, tanto da riuscire a combattere contro decine di uomini da solo. Benkei, da monaco, divenne un guerriero errante. Una delle sue imprese leggendarie fu quella di sconfiggere 999 samurai e prendere le loro spade, prima di essere sconfitto dal giovane Yoshitsune, al quale giurò eterna lealtà.
La "discendenza verticale" del manga sportivo secondo Mizushima.
La fragorosa caduta di Yamada Tarō detto Dokaben fece di nuovo notizia tre giorni dopo, quando, durante il Kōshien estivo in corso nel mondo reale, anche il liceo Nami Shō, che schierava il possente ricevitore Kagawa Nobuyuki (soprannominato "Dokaben Kagawa" per la sua corporatura tozza e la potenza nella battuta), subì una sconfitta e venne eliminato dalla competizione.
Anche il Nami Shō era considerato uno dei favoriti, proprio come il Meikun, e dunque anche questa sconfitta venne ampiamente messa in risalto comparandola con l'evento fittizio.
Nei manga di Mizushima, non mancavano momenti che sembravano prevedere eventi futuri del mondo reale del baseball, tanto da essere spesso chiamati le "profezie di Mizushima". Questo fu l’esempio più emblematico.
Tuttavia, Mizushima stesso più volte espresse rammarico per aver fatto perdere il Meikun: "Probabilmente i personaggi di Musashibō e Yoshitsune del liceo Benkei erano troppo ben strutturati. Dovendo immaginare una situazione in cui il Meikun veniva sconfitto, non potevo pensare ad altri personaggi che potessero riuscirci. Eppure, poi me ne sono pentito. Nei manga per ragazzi, il protagonista non dovrebbe mai perdere. Anche se si trattasse di un'unica sconfitta." (parole di Mizushima Shinji tratte da "Kyūman", di Ijūin Hikaru)
Eppure, proprio quella singola sconfitta e il clamore che ne seguì elevarono il valore di "Dokaben". Contrariamente alle parole dello stesso Mizushima, molte voci giustificarono la sconfitta.
Tra queste, anche Takehiko Inoue, che in un’intervista con Mizushima disse: "A me, in realtà, non dispiacque il fatto che il Meikun fosse stato sconfitto. Forse è da lì che ho preso l’idea di far perdere spesso anche i protagonisti delle mie storie." (parole di Takehiko Inoue tratte da "Weekly Shōnen Champion", n. 41 del 2012)
In quell’intervista, Inoue parlò anche delle somiglianze tra Sakuragi Hanamichi, protagonista di "Slam Dunk", e Iwaki Masami, il personaggio esuberante di "Dokaben" con lo stecchino in bocca.
Una sola sconfitta in un manga portò "Dokaben" a diventare una leggenda, influenzando persino futuri capolavori del basket. Questa "discendenza verticale" del manga sportivo è una delle grandi eredità lasciate da Mizushima e dalle sue opere.
Il concetto giapponese "スポーツマンガの縦の系譜" (supōtsu manga no tate no keifu) si può tradurre letteralmente come la discendenza verticale del manga sportivo. Oppure, in modo più fluido, "la linea evolutiva del manga sportivo", o anche "la genealogia verticale del manga sportivo".
Cosa implica questo concetto? Indica una continuità storica e tematica all’interno del genere dei manga sportivi, dove le opere e gli autori si influenzano a vicenda in modo cronologico e generazionale.
È come tracciare un albero genealogico del genere, dove autori come Mizushima sono considerati i "pionieri" o "fondatori", mentre autori successivi come Inoue, Urasawa o Morita ereditano, reinterpretano e innovano quello stile narrativo.
Il termine mette in evidenza l'influenza trasversale ma cronologica tra opere che, pur trattando sport diversi (baseball, basket, judo), si rifanno a modelli narrativi, psicologici o stilistici introdotti dai predecessori.
In breve, Mizushima viene considerato un punto di origine in una linea temporale di evoluzione artistica, un autore che ha contribuito a plasmare ciò che oggi intendiamo come manga sportivo.
Grazie! Posti raramente, ma i tuoi sono gli interventi che attendo di più.
RispondiElimina"Nei manga per ragazzi, il protagonista non dovrebbe mai perdere" ma mi sembra di ricordare che nei primi episodi di Mr Baseball trasmessi in Italia la squadra di nove giocatori costruita alla meglio da Taro non riuscì a vincere la prima partita e si sciolse. Poi gli episodi importati e tradotti in Italia finirono ben prima delle partite che descrivi dal manga e dell'evento del 1979.
Lo ripeto ero un dei pochi "sfigati" che impazziva per quell'oscuro anime che solo in pochi ricordano. Chissà se prima o poi riuscirò a leggerlo tradotto in italiano.
Ciao
Giu
Troppo buono Giu, grazie.
RispondiEliminaOttima osservazione!
Ricordo quell'episodio, mi pare fosse il 22 o il 23.
Il club di baseball nuovo di zecca della scuola media Takaoka contro la scuola media Togo di Kobayashi.
Sconfitta all'ultimo inning, con Tonoma che non tocca casa base e viene anticipato dal ricevitore per una frazione di secondo.
Per la cronaca, di lì a un paio di puntate molti degli studenti si sarebbero diplomati per poi proseguire al liceo Meikun.
Il club di baseball del Takaoka si sarebbe sciolto comunque.
Quanto all'imbattibilità, chissà, forse Mizushima intendeva la scuola, non il protagonista.
I giornali dell'epoca, di sicuro, si riferirono all'invincibile liceo Meikun.
Sta di fatto che, per la cronaca, quella fu la prima sconfitta 'ufficiale' di Yamada.
Eh, sì. Di sicuro eravamo in pochi a seguire quella serie.
Ma con la concorrenza che c'era allora in fatto di cartoni era inevitabile.
Mi sono reso conto che quelli che ancora se lo ricordano ci riescono solo per la sigla.
Ricordo che 'legai' subito con "Mr. Baseball".
All'epoca, anche se ero ancora poco ferrato sul baseball, fu amore a prima vista.
Tra l'altro, di baseball se ne vide ben poco, visto che la serie tradotta narra prevalentemente del club di judō.
Per quanto mi riguarda, "Mr. Baseball" se la giocava con "Pat, la ragazza del baseball", che però raccontava una vicenda legata al baseball professionistico, quindi tecnicamente più complicata.
Comunque sia, non so per quale ragione, a me interessò fin da subito il baseball giovanile.
"Mr. Baseball" tradotto in italiano? Un'utopia, immagino.
Si parla di 48 volumetti che descrivono per un buon 75% interminabili incontri di baseball.
La parte che conosciamo grazie al cartone copre i primi dieci volumi del manga.
Magari si potrebbe pubblicare solo quella, ma credo che le dinamiche editoriali non permettano certi escamotage.
Alla prossima, ciao!